Dallo sport giocato allo sport gestito: la seconda vita di Manuel Vanuzzo
Manuel Vanuzzo, la mia seconda vita
Lo sport è sempre stato il mare in cui ho navigato e, anche dopo il mio addio al professionismo, sapevo che sarebbe stato fondamentale nella mia vita. Quando nel 2018 ho smesso di giocare, pensavo che il mio futuro sarebbe stato in panchina, ma dopo un anno come allenatore delle giovanili capii che non era la mia strada.
L’idea di aprire dei campi da padel mi era stata consigliata da un altro giocatore di basket che lo stava già facendo dopo il ritiro e mi è subito piaciuta, anche se il progetto che avevo in mente era un po’ diverso. Non volevo solo affittare i campi, ma creare una struttura che andasse oltre, che riunisse tanti sport in un unico punto e che diventasse anche un centro d’aggregazione.
Insieme al mio socio Ugo ci è capitata l’occasione di prendere in gestione lo storico centro sportivo Sporting di Sassari e non ci siamo fatti sfuggire l’opportunità. La struttura aveva bisogno di essere ristrutturata, visti i quarant’anni di attività, e insieme ai campi ci sono stati dati in gestione anche una discoteca e un ristorante. Quest’ultimo è stato un po’ il nostro problema principale, visto che non si diventa ristoratori dall’oggi al domani, e dopo qualche anno l’abbiamo dato in gestione a persone esterne per dedicarci completamente alla parte sportiva.
La nascita del progetto imprenditoriale
Con dedizione siamo riusciti a creare un centro polivalente che è il punto di riferimento per tanti sport e tante società della città. All’interno dei nostri spazi abbiamo nove campi da padel, con la scuola padel dai 6 ai 17 anni, quattro campi da tennis, in cui si allena uno dei settori giovanili più importanti della Sardegna, un campo da calcetto, dove gioca una società esterna, e tanti spazi verdi in cui organizziamo il campo estivo per i bambini.
Le difficoltà che ho incontrato sono quelle di una persona che, dopo trent’anni che fa un lavoro, si ritrova a fare una cosa completamente diversa e non ha idea di dove sbatter la testa. Prima avevo dei compagni di squadra, poi dei collaboratori a cui dovevi dire cosa fare e come fare. È stato necessario imparare a comunicare con loro per riuscire a creare l’ambiente adatto a far esprimere tutti al meglio.
Vedendo i risultati raggiunti sono convinto che sia proprio questa la chiave per il successo di un’attività, riuscire ad avere dei collaboratori validi e fidati. Questo perché né io né il mio socio possiamo stare tutti i giorni, per tutto il giorno, ai campi ed è necessario avere persone di valore che rappresentino l’azienda quando tu non ci sei. Sono loro che si confrontano con le persone e hanno i contatti umani. Trovare le giuste figure a cui delegare può davvero fare la differenza.
Per noi è fondamentale far capire l’obiettivo del progetto, che non si limita al solo affitto dei campi, ma che cerca di essere un riferimento sportivo in cui i bambini hanno la possibilità di scegliere tra tanti sport in una struttura moderna, attrezzata e all’avanguardia all’interno di Sassari.
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